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Armani passa al fur free e abolisce le pellicce

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“Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali“. Così Giorgio Armani annuncia la rinuncia alle pellicce animali da parte del gruppo che, in accordo con la Fur Free Alliance, comunica il suo impegno all’abolizione totale dell’uso delle pellicce da tutti i suoi prodotti. “Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale”.

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Collezioni fur free

A partire dalla stagione autunno inverno 2016/2017 tutte le collezioni del gruppo saranno, quindi, “fur free”. Già con la collezione maschile, presentata a fine gennaio 2016 a Milano, Armani aveva utilizzato la pelliccia ecologica, dimostrando che è comunque elegante e raffinata. Vestire con pelli vere per alcune persone non è più accettabile. “L’annuncio di Giorgio Armani dimostra chiaramente che gli stilisti e i consumatori possono avere rispettivamente libertà creativa e prodotti di lusso senza per questo ricorrere alla crudeltà nei confronti degli animali”, ha commentato Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance. “Per decenni Giorgio Armani è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua ultima comunicazione è la prova che la sensibilità e l’innovazione rappresentano il futuro di questo settore”.

Moda etica, responsabile e sostenibile

“Una decisione che fa onore alla Maison Armani e rafforza una strada già tracciata e consolidata dalla Lav in anni di campagne antipellicce in tutto il mondo, in favore della moda etica, responsabile e sostenibile, e dunque senza utilizzo di animali”, afferma Simone Pavesi, Responsabile LAV Moda Animal Free. “Gli estimatori dello stile Armani saranno entusiasti: una scelta di vero stile per il ‘Re’ della moda, amato e apprezzato in tutto il mondo. Un segnale inequivocabile per il settore, da tempo sollecitato a convertirsi verso una produzione non cruenta, considerando che in tutto il mondo ogni anno vengono uccisi circa 95 milioni di visoni e volpi e altri animali per la loro pelliccia, con Europa e Cina che sono i maggiori produttori di pelliccia a livello mondiale”.

Global RepTrak

Armani si aggiudica anche il secondo posto come impresa italiana per reputazione, subito dopo la Ferrero che ha conquistato il 18° posto mondiale. A seguire la casa di moda sono Pirelli, Barilla e Lavazza secondo il Global RepTrak, che viene stilato ogni anno dal Reputation Institute, secondo il quale questa voce vale una crescita compresa tra il 27 e il 37% per redditività e margini.

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