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“Ripley’s Believe It or Not”, il museo londinese che smonta le certezze scientifiche

Ci sono luoghi comuni che sono diventate verità assolute, anche se non basate su vere e proprie certezza scientifiche. Così come ci sono cose all’apparenza impossibili che, invece, risultano vere. Solitamente è di questo che si occupa il “Ripley’s Believe It or Not”, il museo di Piccadilly Circus, a Londra, più visitato dai bambini che vengono edotti sulle stranezze della natura e sul fatto che le cose più strane a volte sono anche vere. Robert Ripley, l’inventore di “Believe It or Not” (che ci crediate o no), era un esploratore, giornalista, avventuriero e caricaturista californiano che, nei suoi 35 anni di viaggi in 200 Paesi, aveva sempre portato con sé qualcosa di bizzarro.

In questi giorni, però, il museo si occupa del contrario, ciò che siamo convinti sia vero e invece non lo è, cose che abbiamo sentito dire, ripetere tante volte fino a darle per scontato. Tra queste, curiosità che riguardano gli animali come: i tori non caricano il matador perché attirati dal rosso, ma dal movimento della muleta dato che distinguono solo una gamma di colori che va dal giallo al blu; non è vero che ad ogni anno di vita di un cane ne corrispondano sette umani, poiché la longevità dei cani dipende dalla razza, maggiore per le piccole taglie, minore per le taglie giganti; non è vero che i pipistrelli sono ciechi e che i camaleonti adattano i loro colori all’ambiente circostante; e tanto altro ancora… Visitare il museo per credere!

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