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Nuove scoperte sull’Alzheimer infantile per animali e bambini

Si chiama Niemann-Pick di tipo C (NPC) ed è una malattia genetica che colpisce una persona su 150mila, causando uno scorretto funzionamento cellulare e di sintesi nei confronti del colesterolo. Questa stessa malattia può colpire anche gli animali. Ed è così che la facoltà di Medicina Veterinaria della Pennsylvania ha analizzato la NPC, conosciuta anche come Alzheimer infantile, osservando il suo decorso sui gatti e sperimentando un composto che ha portato notevoli miglioramenti.

Si tratta della ciclodestrina. Uno studio pubblicato sulla rivista Science Translation Medicine e condotto dai ricercatori del Vet Penn insieme ai colleghi del Janssen Research & Development, della Washington University di St. Louis, l’Albert Einstein College of Medicine e la francese Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale, ha dimostrato che nei gatti trattati con questa sostanza la malattia rallenta. Questo risultato ha, inoltre, permesso la sperimentazione clinica pure sui bambini, aprendo la speranza di nuove soluzioni anche per altri animali domestici.

“È una malattia terribile”, ha spiegato Charles Vite, professore associato di neurologia veterinaria presso l’Università della Pennsylvania e a capo della ricerca, “perché, a differenza di molte altre malattie genetiche, non ci sono segnali che qualcosa non vada nel bambino alla nascita. Tutto va bene fino al raggiungimento dell’età scolastica. Poi i bambini affetti da NPC cominciano ad avere problemi con l’apprendimento, insorgono disturbi motori, presentano difficoltà a parlare bene, alcuni sviluppano psicosi e convulsioni. La morte sopraggiunge a circa 20 anni”.

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