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Gli animali soffrono il solletico?

Gli animali soffrono il solletico?

Tecnicamente si chiama metonimia e coinvolge il sistema sensitivo e la sensibilità tattile. Può essere piacevole o fastidioso e alcuni individui non ne soffrono. Ma gli animali? Anche loro come noi hanno delle reazioni personali. Già Darwin, nel 1872, aveva evidenziato le risposte fisiche agli stimoli di scimpanzé e oranghi, ma non per la similitudine che c’è con gli esseri umani. Anche altre specie infatti reagiscono nello stesso modo se stimolate positivamente.

Come i ratti. Jaak Panksepp, psicologo dell’Università dell’Ohio negli Usa, ha osservato il comportamento di alcuni topolini da laboratorio, notando come questi emettessero versi simili a una risata (chirping) in seguito a tocchi fisici piacevoli. Partendo da ciò, Panksepp provò a provocare il solletico sulla parte posteriore delle orecchie di 170 ratti, ottenendo da tutti una sorta di risata particolare.

Anche alcuni cani mostrano una reazione positiva al tocco dell’uomo, specie da cuccioli. Alcune zone del corpo, addome, petto o dorso, possono provocare spasmi scoordinati e scodinzolii continui se toccate o grattate. Una risposta di piacere che lo fa divertire e favorisce il rilassamento della muscolatura.

Tante, oltre al cane, sono le specie che soffrono il solletico. Pinguini, ornitorinchi, porcospini, cammelli, koala, rane, criceti e loris lento reagirebbero con versi molto simili a una risata. Anche il gatto gradisce i grattini, ma in numero limitato. Superata la soglia di sopportazione può reagire con graffi e morsi o semplicemente con la fuga.

 

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